1946: l’Italia è un Paese sconfitto, che cerca di rinascere dalle proprie macerie.
L’industria delle ricostruzioni inizia a muovere i primi passi, ma le macchine movimento terra sono ancora poche: servono ricambi per le benne, e i pezzi originali arrivano solo dagli Stati Uniti.
La lungimirante iniziativa di Renzo Bonaccini si colloca in questo frangente: utilizzando il materiale bellico abbandonato, riesce infatti a ricavare diversi pezzi di buona qualità.
Con questi prodotti, disponibili a un costo contenuto, partecipa nel 1964 all’unica fiera del tempo (Verona): è l’atto di nascita delle Officine Bonaccini.

… il cammino dall’Azienda sarà legato all’evoluzione tecnologica, e scandito dalle crescenti e sempre più sofisticate richieste del mercato.
Con la partecipazione attiva dei figli Loredana e Marco, si potenziano anche le infrastrutture: la sede odierna vede la luce negli anni Settanta, per poi essere ampliata due volte (1985 e 2008).
La moderna organizzazione commerciale è merito di Maria, figlia di Marco, parte dell’organico dal 1993: l’attuale profilo societario continua quindi a riflettere il carattere famigliare delle origini.

Già pochi anni dopo la fondazione, sceglie di investire sulla prima lamiera antiusura saldabile, il T1A HB321: una decisione pioneristica nel mondo della riparazione benne, “fedele” al C40 e C30.
Il 18 Settembre 2002 le Officine Bonaccini entrano a far parte di Hardox Wearparts, il network internazionale delle aziende che ricavano prodotti finiti da lamiere Hardox (requisiti: qualità e utilizzo di tecniche certificate SSAB).
Nel continuare a consolidare e implementare il proprio core business, l’Azienda mette al primo posto la soddisfazione del cliente: garantire la qualità dei prodotti e l’accuratezza del servizio è infatti ciò che dà maggiormente valore alle realizzazioni targate Officine Bonaccini.
